interplay .
Interplay


Ideazione: Carla Stella e Patrizio Fariselli
Voce recitante: Carla Stella
Pianoforte: Patrizio Fariselli


There are no second acts in American live
(Scott Fitzgerald)

Charles Mingus, dopo aver ascoltato Bird ebbe come una rivelazione: “Sentii un grande cambiamento nell’anima quando accolsi in me la musica di Charlie Parker”.


Le celebrità molto spesso sono ridotte a caricature. L’opinione pubblica definisce i tratti del carattere i contorni dell’anima, troppo facile. C’è sempre in una persona molto più di quello che il pubblico riesce a vedere. Non si possono definire i musicisti: un tossicodipendente, un alcolizzato, un genio o una leggenda. Probabilmente la loro arte era il perfetto risultato di una certa irriverenza verso le convenzioni, insita nella natura stessa del jazz. Alcuni di loro erano tutto questo e molto di più.
Carla Stella e Patrizio Fariselli racconteranno le passioni, la musica e la poesia di artisti straordinari, che hanno influenzato centinaia di musicisti delle ultime generazioni.
Autori scelti: Toni Morrison, Julio Cortàzar, Philip Larkin, Ralph Ellison, Gregory Corso, Dylan Thomas, Paul Verlaine, Laurent De Wilde, James Schuyler, George Battaile, Pannonica de Koenigswarter e altri.
Un omaggio al mondo del jazz e alle sue ossessioni creative.
Tra racconti e aneddoti, la musica si confronta con la narrazione poetica in percorsi paralleli, utilizzando i temi del grande repertorio jazz. Billie Holiday, Duke Ellington, Charles Mingus, Charlie Parker, Thelonious Monk, Buddy Bolden, Art Blakey, John Coltrane, Miles Davis saranno riscoperti in un viaggio nella memoria, tra istinto e ragione, umorismo e paradossi.
Nato in un altro paese, o nato bianco, sono certo che avrei potuto esprimere le mie idee molto prima. La mia musica è viva, parla della vita e della morte, del bene e del male. Essa è collera: è reale perché sa di essere collera. (Charles Mingus)
Note sullo spettacolo
Il jazz trasportato in poesia arricchisce in maniera evidente quest’ultima di contenuti verbali, rinforza ed espande il suo significato culturale e, allo stesso tempo, fornisce materiali ritmici e strutturali con grande flessibilità.
La poetica jazz, con la sua struttura poliritmica, i versi corti, le rime ritardate, è fatta con l’intenzione di essere letta ad alta voce, recitata con lo stesso intuito antifonale e di improvvisazione del musicista. Non è soltanto recitare con l’accompagnamento musicale. La voce è strettamente legata alla musica e, sebbene non sia melodica armonicamente e non segua le note, è considerata alla stregua di qualsiasi strumento.

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